(Sonagli leggeri, echi, ovattati flauti, percussioni,
segnano passi lenti, che sembrano perdersi in spazi immensi.)
Ricordo la strada, i miei passi che attraversano la pineta, per arrivare al mare.
il fragore delle onde che frangono sulla spiaggia, sempre più vicino, ad anticipare la magia che la mente immagina ma che solo gli occhi avranno la fortuna di ammirare.
Ogni volta nuova scoperta, spettacolo in eterno movimento.
Dove ho perso la voglia di guardare con occhi nuovi quello che è dato troppe volte per scontato?
Passi incerti i miei, un piede insegue l'altro,
in un continuo rincorrersi, lungo il cammino della vita.
La notte è arrivata, senza che me ne accorgessi,
e mi ha trovata lì, dove dovevo essere, dove volevo essere.
Le onde tutto intorno, con il loro andare e venire, scandiscono il tempo ai miei pensieri, ne battono il ritmo, mentre una luna bianca osserva il mondo dall'alto della sua posizione.
Anche le cose che pensiamo di conoscere cambiano il loro profilo, assumono connotati diversi, avvolte dal candore di questa luna, compagna della notte.
La materia diventa ombra e l'anima prende il sopravvento.
Il passato, fino a quel momento mio presente, inizia a cedere il passo a un futuro ormai pressante.
Quando ho smesso di sognare, di guardare avanti?
Quando ho permesso alla paura di abbassarmi la testa, lasciando che portasse via con sè anche il coraggio di rialzarla?
In questo paesaggio, diventato improvvisamente sconosciuto, saltano coordinate e punti fermi, e mi rimetto inconsapevolmente in gioco.
Il ritmo delle onde si fa incalzante, il mio corpo rimane fermo, nonostante il mare arrivi ormai a lambirlo.
La mia mente invece vola via, lontana, pronta ad accettare qualsiasi evento, primo fra tutti il mio stesso cambiamento.
Il buio mi separa dal mondo e la solitudine diventa quasi tangibile, ma, ormai libera da ancestrali paure, più luminosa di qualsiasi luce, è in grado finalmente di indicarmi la strada.
La mia personale "via della seta".
"Come cambia le cose
la luce della luna
come cambia i colori qui
la luce della luna
come ci rende solitari e ci tocca"
Le mie paure perdono senso davanti all'immensità di questo paesaggio, l'imponenza di questo luogo mi piega, fino a farmi inginocchiare.
La luna si specchia nel mare, all'orizzonte stelle basse, la meraviglia in un istante.
Sabbia a perdita d'occhio, sotto i miei piedi, fra i miei capelli, ancora lì, immutabile, per quanto sferzata dal vento, accoglie ora le mie ginocchia e assorbe le mie lacrime per donarle al mare.
"Ci si inginocchia su questo
sagrato immenso...
...per orizzonte stelle basse
oppure niente."
Cosa sto cercando?
Nè bellezza esteriore, nè denaro, nè amore, tanto meno la fortuna che rimane lì, appesa in cielo, inafferrabile, a meno che non sia lei a decidere di farsi prendere.
Allora cosa, se non me stessa?
Cosa, se non il coraggio di accettarmi per quello che sono?
"E non è rosa che cerchiamo non è rosa
e non è rosa o denaro, non è rosa
e non è amore o fortuna
non è amore
che la fortuna è appesa al cielo
e non è amore"
Trovare me stessa è lo scopo.
Cercarmi fra le piccole cose che travolgiamo durante la nostra corsa quotidiana, riconoscendomi piccola a mia volta, è la meta.
“Chi si guarda nel cuore
sa bene quello che vuole
e prende quello che c'è…
…ha ben piccole foglie
la pianta del tè.”
Un giovane sole fa capolino dando il cambio alla luna, un nuovo giorno bussa ora alla porta, è il mio momento di andare.
Quanta strada ancora da fare!
Che bello Chia, ho i brividi. Bella questa estenuante ricerca di sé vicino al mare, con la luce della luna. La notte è il tempo dei poeti, come diceva Alda Merini. Sento quasi il mare tra i miei piedi, e i tuoi pensieri nella mia stanza. Evochi immagini e dolci ricordi.
RispondiEliminaBellissimo Chiara! Vivido, intenso, emozionante. E l'alternanza con la poesia mi piace molto. La commistione tra generi diversi, capita anche a me di farla ogni tanto. ^^
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