martedì 30 agosto 2011

Acciughe fritte e Vino bianco

La canicola smette di giocare a nascondino col bitume e mette fuori il naso da questa distesa di asfalto calcata dai miei piedi.
Prima timida sfiora il mio alluce. Rendendosi sempre più audace avvolge il mio corpo ormai totalmente sopraffatto dal calore. L'estate con la sua afa mi accompagna oggi, quasi prendendomi per mano, in questo viaggio nei ricordi.
Una musica lontana accarezza le mie orecchie. Parole e note s'impossessano di me facendomi trasalire.
http://www.youtube.com/watch?v=5C-WjiKbtEw&feature=youtu.be
Un melanconico brivido mi assale, scuotendomi nel profondo. Vedo il tuo viso, percepisco il tuo profumo... nonostante tu non sia più qui, da lungo tempo ormai.
Tu che mi sei stato padre, nonostante non lo fossi, mi cammini affianco e mi tendi la mano.
Il tetro grigio bitume si trasforma in salvifico blu oltremare. I miei piedi lasciano l'asfalto per calcare un liscio  legno di teak che ricopre, quasi a vestirlo, lo scafo di una barca.
La tua presa è salda mentre avvolgi la cima intorno alla bitta.
Il tuo braccio fermo è proteso verso di me.
Con una sicurezza che non mi appartiene rispondo al tuo gesto incrociando la mia mano nella tua.
Un leggero salto e la terra ferma è raggiunta.
Io e te ancora, per una volta, fianco a fianco.
«Acciughe fritte e vino bianco?».

Il mio ricordo si ferma qui al bar del porto di un paese così familiare da permettermi di sentirmi a casa. Con i suoi tavoli in legno mangiati dal salmastro ci accoglie insieme, seduti uno in fronte all'altro, mentre aspettiamo lei... nonostante non sia più qui, da lungo tempo ormai.
Lei che mi è stata madre, nonostante non lo fosse, arriva con passo sicuro, ammiccando nella nostra direzione.
Un brindisi, un'acciuga presa per la coda... 


Ritorno sul mio asfalto avvolta da questa melanconica canicola, arrivata ormai a lambirmi il cuore.


Tu, nei miei ricordi sei e rimani mare.

ACCIUGHE FRITTE
Ingredienti: (x 4 persone)
800g di acciughe fresche
200 g di pane grattato 
Olio di semi di arachidi, o di girasole, o di mais
3 uova
sale q.b.


Pulire le acciughe levando la testa, aprendole a libro ed eliminandone la lisca centrale, risciacquarle quindi sotto l’acqua del rubinetto.
Passare le acciughe nell'uovo sbattuto ed infine nel pan grattato.
Cuocere in abbondante olio di semi ben caldo.  
Appena saranno dorate... il gioco è fatto!

"Le acciughe fanno il pallone"
Fabrizio De Andrè

Licenza Creative Commons
Foto  Kialaz

5 commenti:

  1. Commovente, reale, profumato... CI piace :)

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  2. Che belli la comunione di intenti, di ricette e di penna! Sarà per gli affetti, per le ricette comuni di questo nostro mediterraneo, per la passione della scrittura calda di verità e nostalgia...sarà perché mi chiamo Sardella...hahahah! Grazie Chiara.

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  3. nonostante io non li abbia conosciuti, le piccole descrizioni che li identificano nei tuoi racconti, danno di loro una vivida immagine
    e il tuo amore per loro, anche se non palesemente accennato, è assolutamente evidente
    bello, e mi è piaciuta anche la chicca finale :-)

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  4. a parte il fatto che sono così commossa da dover controllare cosa scrivo (sniff... un attimo che mi soffio il naso...), ma mi stupisco, ancora e nonostante tutte le "conferme", della "vicinanza" di ciò che esprimi, di come le tue parole riescano ad entrarmi dirette nel cuore come se ti conoscessi da sempre...
    la nostalgia, il mare ed il dolore agrodolce del ricordo di chi non c'è più, ma ci sarà, sempre, tra le pieghe dell'anima, accanto al mare che con dita umide di risacca disegna istanti di bellezza infinita sulla sabbia...
    grazie, sorellina...

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  5. bellissime le tue emozioni raccontate cosi'...la ricetta te la rubo ;)

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