domenica 29 agosto 2010

Di cosa profuma la mia pelle?

Caro Bartleboom,

mi sono svegliata nel cuore della notte
percependoti accanto a me,
gli stipiti dell’armadio, la solidità delle travi, le piume dei cuscini
mi parlano di te,
mi raccontano la tua non quiete che corrisponde alla mia,
in questa notte di pioggia che crepita alla finestra,
mentre il mare la bagna,
accogliendola in sè,
perdendola in sè,
come io accolgo te,
come io mi perdo in te.

Ti vedo in piedi alla finestra,
lo sguardo all'orizzonte,
il tuo corpo muta presenza.

Nell'aria la tua essenza,
la potenza della cannella stemperata dal salmastro,
invade le mie narici e scuote la mia anima.

Di cosa profuma la mia pelle, Bartleboom?

Se solo tu fossi qui,
se solo io fossi lì.

La dolcezza della vaniglia stemperata dal salmastro
invaderebbe le tue narici e scuoterebbe la tua anima.

Il mio essere con il tuo essere
le tue mani sulla mia pelle
in un sincrono perfetto.

La mia bocca che cerca e attende,
vivrebbe del tuo respiro.
Il mio sguardo si perderebbe nel blu mare dei tuoi occhi
e mi addormenterei così, con te accanto,
nascondendomi all'ombra della tua presenza.

Non mi resta che addormentarmi ora,
respirandoti nel cuscino,
perdendomi nel tuo profumo
mentre
la mia penna fra le mani delicatamente solca il foglio,
regalandoti un pò di me
dove
la tua penna fra le mani delicatamente solca il foglio,
regalandomi un pò di te.

Tua, Hanna
                                                                                                            
nuovamente a Sario...
che con la sua penna ha ridato vita a Bartlebloom.

3 commenti:

  1. il mio sguardo è appannato, i miei occhi velati di lacrime...
    resterei a leggere all'infinito queste lettere che fanno trasparire emozioni e sensazioni e vivere dei momenti come uno spettatore che seduto accanto alla protagonista legge tutto ciò che vi è scritto nel suo volto.
    desiderio profondo, e immagine azzeccata!
    davvero splendida!
    bacio

    sabry

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  2. E ancora musica
    sia di parole
    e immagini da cogliere
    come un fiocco di neve che scuote
    la pelle e la brucia
    e il silenzio fare vivere
    di te
    di me
    un noi che non esiste
    eppure così reale che quasi si ha paura a concepirlo
    come il mare in cui ci immergeremo
    un giorno.

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  3. di un intensità ed una potenza visiva incredibile... che belle parole... nient'altro da aggiungere, che belle perole...
    Sbat

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